Una di quelle scoperte era l’incontro con una ragazza, che tra l’altro mi è colpita come mai nessuno per la sua mistura di intelletualità ed intuizione, ma che oltre a questo gestisce contatti sociali ed il proprio stato mentale con una precisione sorprendente. Non si sente bene, esce con amici. Un po' senza orientazione, fa la meditazione. Solitaria, decide di comprarsi un mazzo di fiori ogni settimana. Fa nuovi contatti a ogni occasione, mantiene contatti con cui si è persa di visto. Scrive ogni giorno per sviluppare un’amicizia, una volta a settimana per mantenere la familiarità, una volta al mese un po di più per far avanzare il discorso. Ho appreso tantissimo di lei. Che relazioni sociale bisognano uno sforzo, che uno deve essere attivo ed aperto nelle sue amicizie, che lo stato naturale sembra essere l’isolazione e i rapporti vengono negoziati, dando qualcosa di se, ricevendo qualcosa dell’altro. La felicità si crea attivamente, il riposo diventa rapidamente nocivo, che ci occorre mettersi in situazioni che non abbiamo già padroneggiato, mettersi in balia dello sconosciuto, superare paure.  La bellezza di questo rapporto è stato il fatto, che mi ha cambiato la prospettiva su che cosa sia possibile da fare nella vita, ma anche di vedere che una persona così determinata, forte e metodica soffra dall’isolazione di non aver mai, perlomeno non abbastanza spesso, incontrato gente ugualmente aperta, consapevole, capente. Che questa gente chi manca, sia come io, piu rilassata, chaotica e sopratutto meno categorica. Questo mi ha fatto vivere magari l’amore più forte della mia vita, ma in conseguenza mi ha fatto anche capire, che la mia personalità può fare un gran bene a certe persone, che ammiro, mica da ignorare.