Leipzig. Auerbachs Keller. Questa città viene salvata per la presenza di impianti universitari ovunque nel centro dalla sorte di tutta città in cui grandi uomini hanno fatto grandi lavori prima. Non si sa, se Goethe ha veramente frequentato questa trattoria, in ogni caso è stato distrutto nel novecento per una costruzione commerciale in kitsch romantico e oggi è frequentata da turisti da ovunque nel mondo che di Goethe sanno solo che è stato la ciffra 4 nei loro guidi “5 cose da fare in Germania”.
Ma l’università c’è pure, fa lavoro importante e nell ombra delle statue di Leipniz, Bach o Lessing mi pare probabile che più di un giovane se ci avesse messo grandi obiettivi da attingere in vita sua. L’aspirazione intelletuale sembra pure vivace.
Recentemente sto rileggendo pezzi di questo libro con studenti di tedesco che hanno sentito parlare della sua importanza. A loro come a me generalmente non piace tanto, è un prodotto del 18. secolo, ci sono tante cose che non sono più di attualità. Ma il fatto che un uomo, che ha provato di capire, a un altissimo livello, un gran nombre di scienze, la legge, musica, pittura e letterature, abbia creato un monumento a questa stessa curiosità inesauribile mi è sempre colpito e mi colpisce pure. Il problema di Faust è il distacco dal mondo, la mancanza di valore reale del suo lavoro e il sentimento di aver rifiutatosi i piaceri semplici della vita per avanzare verso cime intelettuali magari futili.
Anche su questo viaggio sto imparando tantissimo da gente, che non ama leggere, che non fa concetti, ipotesi, grande storie sui affari delle stelle o dell’umanita. Parlavamo di cibo, facevamo battute, foto. Si sente il benessere del momento, della pancia piena, di apprezzare ed essere apprezzato. Il mondo è più che quello dei libri, anzi come fosse un secondo mondo intero sotto quello delle idee e concetti. Mi sento visitatore su pianete lontani, scoprendo tutt’altre modi di vita, scopi e volontà ma sempre consapevole da dove vengo, dalle porte astrali che si aprono qui e là tra questo mondo e il suo contrario astratto, cui passando realtà diventa pensiere e pensieri diventano realtà, un flusso attraverso tutte le dimensioni in cui l’essere umano è in grado di operare.