Mia assenza a casa mi fa riflettere sul processo si sviluppo di una musa. Pensavo che questo concetto sarebbe stato fuori di tempo, sexista. Pensavo che donne oggi avrebbero piuttosto voluto diventare artista, invece di supporto sconosciuto. Poi quando mia compagna ha incontrato un artista e sua arte, quando ha subito sentito una connessione diretta e forte come il 5G, ho capito che non tanto il concetto sia desueto, quanto ci serve allargarlo. Mi pare che ci piace a tutti di sentirci in grado di aiutare qualcuno a realizzare i suoi sogni. E una realtà che per ogni grande nome ci vuole una centinaia di gente rendendo utile quello che viene appena genialmente concepito. Magari sempre più in una società nella quale il progresso e così rapido, così astratto, che una sola persona non può veramente più sperare di essere in tempo giusto al posto giusto. Questo anno la mia ragazza ha trovato lo senso della sua vita nell’aiutare geni sconosciuti diventare nomi di cui si parlerebbe a cena. E la mia assenza può aiutarla a sviluppare questa attività. Se ognuno ha le sue cose da fare, il suo ritmo piuttosto che il semplice vivere-quasi-vegetare della vita sedentaria, l’uno da all’altro un’energia nuova per seguire progetti astratti. La novità, il cambiamento e la possibilità di scambiare le esperienze costituisce la ricetta dell’energy drink di sogni realizati. Per quanto concerne me questa realità mi concede di vivere pezzi di vite diverse, che sto scoprendo dentro a me parlando con persone diverse. Un’amica mi ha detto che ci riconosciamo in gente circostante come se fosse uno specchio. Anch’io avevo intuito questa verità in passato ma non mi immaginavo a che punto l’assenza di specchi fa sì che uno non si riconosci più nella propria vita. Ci serve assolutamente rifletterci, per esistere. Avevo passato anni leggendo, imparando la sapienza codificata, fissa, pensando che si diventa più capace di pensare ed anche agire, ma ho sbagliato. Chiaramente la lettura sta allargando l’orizonte e il potenziale intellettuale, ma si deve utilizzare queste conoscienze, quando non sono ancora perfette, esaudite, tanto tempo prima di diventare un esperto, facendole riflettere alla superficie degli altri. La musa e nata, perché ha trovato un arte nella quale ha fiducia, perché ha deciso di non volere a tutti costi essere l’artista, il protagonista stesso della storia e perché ha la libertà di scegliere questa via senza conseguenza, anzi, ameliorando le sue relazioni, arrichendo la sua vita. Quando siamo vivi, la nostra esistenza è un parametro per l'effetto che possiamo avere nel mondo. Ma questo effetto non è sempre il più forte essendo presenti, attivi. Possiamo mancare, lasciare spazio, guidare da lontano. E altrettanto vale per gli altri. La presenza di una persona amata può parere lo solo scopo della vita. Ma anche la loro assenza, la loro complementarità, similitudine. La vita di ciascuno si calcola nelle teste di tutti i suoi contatti. E varie sono le funzioni, che contribuiscono a quello che stiamo diventando.